"QUESTO È QUEL CELEBRE LUOGO DOVE UNA VOLTA IL MINCIO CONFLUIVA IN PO / DOVE LEONE I PONTEFICE MASSIMO NELL’ANNO DEL SIGNORE 454 / SORRETTO DALLA PRESENZA MINACCIOSA DI PIETRO E PAOLO APOSTOLI / CON LA SUA MERAVIGLIOSA ELOQUENZA / DISTOLSE ATTILA, FLAGELLO DI DIO, / DALLA DEVASTAZIONE DELLA CITTÀ DI ROMA E DI TUTTA ITALIA. / AFFINCHÉ NON PERISSE LA MEMORIA DI COSÌ GRANDE AVVENIMENTO / FRATE FRANCESCO GONZAGA VESCOVO DI MANTOVA / POSE QUESTA EDICOLA / E LA DEDICÒ A S. LEONE PAPA NELL’ANNO DEL SIGNORE 1616."
This is the famous place where, once ago flow into the river Po the waves of Mincio, the great pontiff Leone The First, our Lord’s year 454, armed with threatening presence of the apostles Peter and Paul, with his admirable eloquence dissuaded Attila, the scourge of god, from devastating the town of Rome and the whole Italy. And so that the memory of such a great event didn’t come less friar Francis Gonzaga, bishop of Mantova, built a chapel and he dedicated it to pope saint Leone our Lord’s year 1616.
In diesem berühmten Ort, wo sich in früheren Zeiten die Wässer des Flusses Mincio in den Po ergossen, brach Pontifex Maximum Leo der Erste im Jahr unseres Herrn 454 Attila die Geißel Gottes ab, die Stadt Rom und ganzes italien zu zerstören. Für den Erfolg einer solchen Heldentat erwiesen sich seine bewundernswerte Redegewandtheit und die drohende Anwesenheit der Aposteln, entscheidende Waffen zu sein. Damit die Erinnerung eines so bedeutsamen Ereignisses nicht schwand, baute Bruder Francesco Gonzaga Bischof von Mantua im Jahr unseres Herrn 1616 eine Kapelle und weihte sie dem heiligen Papst Leo.
Tratto da: www.governolo.it/Storia/Attila e S.Leone.htm
Attila e S. Leone sulle rive del Mincio
Tratto da "Passeggiando lungo il Mincio" di Claudio Gobbetti
Edizione Davide Quadri
Tratto da "Passeggiando lungo il Mincio" di Claudio Gobbetti
Edizione Davide Quadri
Francesco Borgani (1614) Lo storico incontro di S. Leone con il Re Attila alle foci del Mincio
Olio su tela conservato presso la parrocchiale di Governolo.
Olio su tela conservato presso la parrocchiale di Governolo.
Nel 452 d.C. Attila, re degli Unni, entra in Italia con l'intenzione di saccheggiare e conquistare tutta la penisola.
Entrando attraverso le alpi Giulie, percorre la Via Annia e conquista Aquileia, Padova, Verona, Brescia, Bergamo infine entra a Milano e a Pavia, poi si ritira verso il Mincio.
Di fronte a tanto pericolo, il Generale Ezio decise, in nome dell'imperatore Valentiniano III, di negoziare con gli Unni. Fu scelto come ambasciatore Papa Leone I.
Attila accolse la delegazione romana, negoziò la ritirata e in cambio volle avere come sposa Onoria, la sorella dell'imperatore.
L'importante incontro storico viene ricordato dai contemporanei del tempo Prospero di Aquitania e dal Vescovo spagnolo Idozio. Purtroppo non ci lasciano delle precisioni topografiche dell'evento.
Si dovrà aspettare Jordanes 100 anni e precisamente alla metà del VI secolo, per cogliere qualche dato inedito, senza però sapere la fonte delle sue importanti notizie topografiche.
Jordanes inserisce nel racconto che Papa Leone incontrò Attila in
"Agro Venetum Ambulejo, ubi Mincìus amnis commeantium frequentatione transitur"
(= nel campo veneto detto Ambuleio dove il fiume Mincio è attraversato da una moltitudine di viaggiatori )
Jordan Getica XLI-XLII, 222-223 ed Th. Mommsen.
Più avanti, nell'VIII secolo, Paolo Diacono arricchisce il racconto dello storico incontro con un nuovo particolare:
"eo loco, Mincìus fluvius in Padum influit "
(= nel luogo dove il Mincio entra nel Po)
Paolo Diacono - Historia romana, XIV, 11-13 ed. A. Crivellucci pp. 196-97.
Entrando attraverso le alpi Giulie, percorre la Via Annia e conquista Aquileia, Padova, Verona, Brescia, Bergamo infine entra a Milano e a Pavia, poi si ritira verso il Mincio.
Di fronte a tanto pericolo, il Generale Ezio decise, in nome dell'imperatore Valentiniano III, di negoziare con gli Unni. Fu scelto come ambasciatore Papa Leone I.
Attila accolse la delegazione romana, negoziò la ritirata e in cambio volle avere come sposa Onoria, la sorella dell'imperatore.
L'importante incontro storico viene ricordato dai contemporanei del tempo Prospero di Aquitania e dal Vescovo spagnolo Idozio. Purtroppo non ci lasciano delle precisioni topografiche dell'evento.
Si dovrà aspettare Jordanes 100 anni e precisamente alla metà del VI secolo, per cogliere qualche dato inedito, senza però sapere la fonte delle sue importanti notizie topografiche.
Jordanes inserisce nel racconto che Papa Leone incontrò Attila in
"Agro Venetum Ambulejo, ubi Mincìus amnis commeantium frequentatione transitur"
(= nel campo veneto detto Ambuleio dove il fiume Mincio è attraversato da una moltitudine di viaggiatori )
Jordan Getica XLI-XLII, 222-223 ed Th. Mommsen.
Più avanti, nell'VIII secolo, Paolo Diacono arricchisce il racconto dello storico incontro con un nuovo particolare:
"eo loco, Mincìus fluvius in Padum influit "
(= nel luogo dove il Mincio entra nel Po)
Paolo Diacono - Historia romana, XIV, 11-13 ed. A. Crivellucci pp. 196-97.
Vaticano: nella Sala delle
mappe cinquecentesche affrescate, il territorio mantovano
presenta la località Governolo dove è disegnato sopra lo storico
incontro di Papa Leone con Attila.
Approfondimenti: http://www.governolo.it/interest.htm
Tratto da Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Governolo
Attila
Governolo è uno dei due luoghi[4] ove si ipotizza ebbe luogo l'incontro tra papa Leone I e Attila[5] nel 452 che fermò le incursioni del condottiero unno. Durante la conquista dell'Italia, Attila si fermò sul Po, nella località tramandata col nome di "Ager Ambulejus". Il fatto che anticamente Governolo fosse indicata come Ambuletum[6] rafforza le ipotesi sul fatto che l'incontro ebbe luogo effettivamente nel suo territorio. Qui incontrò un'ambasciata formata dal prefetto Trigezio, il console Avienno e papa Leone I. Dopo l'incontro Attila ritirò con le proprie truppe senza pretese né sulla mano di Onoria, né sulle terre in precedenza reclamate.
Diverse sono le interpretazioni per questa decisione. Le carestie e le epidemie che accompagnavano la sua invasione potrebbero aver ridotto l'armata allo stremo. Inoltre, le truppe che Marciano mandò oltre il Danubio potrebbero averlo convinto a retrocedere. Prisco riporta che anche la paura superstiziosa della fine di Alarico - che morì poco dopo aver saccheggiato Roma nel 410 - potrebbe aver dato all'unno motivo ulteriore d'arresto. Numerosi storici hanno supposto che l'ambasciata portasse segretamente un'ingente quantità d'oro al conquistatore, ciò sarebbe stato perfettamente in accordo con la linea politica generalmente seguita da Attila: chiedere un riscatto per evitare le incursioni unne nei territori minacciati.
Attila
Governolo è uno dei due luoghi[4] ove si ipotizza ebbe luogo l'incontro tra papa Leone I e Attila[5] nel 452 che fermò le incursioni del condottiero unno. Durante la conquista dell'Italia, Attila si fermò sul Po, nella località tramandata col nome di "Ager Ambulejus". Il fatto che anticamente Governolo fosse indicata come Ambuletum[6] rafforza le ipotesi sul fatto che l'incontro ebbe luogo effettivamente nel suo territorio. Qui incontrò un'ambasciata formata dal prefetto Trigezio, il console Avienno e papa Leone I. Dopo l'incontro Attila ritirò con le proprie truppe senza pretese né sulla mano di Onoria, né sulle terre in precedenza reclamate.
Diverse sono le interpretazioni per questa decisione. Le carestie e le epidemie che accompagnavano la sua invasione potrebbero aver ridotto l'armata allo stremo. Inoltre, le truppe che Marciano mandò oltre il Danubio potrebbero averlo convinto a retrocedere. Prisco riporta che anche la paura superstiziosa della fine di Alarico - che morì poco dopo aver saccheggiato Roma nel 410 - potrebbe aver dato all'unno motivo ulteriore d'arresto. Numerosi storici hanno supposto che l'ambasciata portasse segretamente un'ingente quantità d'oro al conquistatore, ciò sarebbe stato perfettamente in accordo con la linea politica generalmente seguita da Attila: chiedere un riscatto per evitare le incursioni unne nei territori minacciati.
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